L’idea è che la famiglia sia più della somma degli individui che la compongono, un po' come se si trattasse di uno spartito musicale, in cui le note singole dello spartito si trasformano in una melodia.
Reciprocità, solidarietà, equità e lealtà sono tra le parole chiave che accompagnano il nostro lavoro clinico con le famiglie. La relazione è il denominatore comune di questi concetti intimamente connessi, che coinvolgono gli individui di ogni sistema familiare. Etimologicamente, “relazione” significa “legare insieme”. I membri della famiglia sono legati dalla consanguineità, dal senso di appartenenza, dai valori, dalle eredità (morali, spirituali, economiche, storiche...). L’azione di uno ha, spesso, ripercussioni su uno o più membri del sistema famigliare.
Ogni famiglia, inoltre, è tenuta ad affrontare vari eventi “fisiologici” nel corso del suo ciclo vitale, come la nascita di un figlio, la sua crescita educativa e affettiva, l’adolescenza, l’emancipazione e il distacco dei figli, il pensionamento, la vecchiaia. Momenti caratterizzati da specifici compiti evolutivi che ogni famiglia deve affrontare per rispondere ai bisogni di crescita e di cambiamento dei suoi membri. Oltre a ciò, lungo il percorso di vita possono sorgere eventi imprevisti come morte prematura, malattie, licenziamento, divorzio; alcune famiglie riescono a superare da sole questi momenti critici, grazie alle loro risorse e a una buona rete sociale, altre hanno bisogno di un aiuto specialistico.
In questo caso un lavoro con l’intera famiglia, in cui tutte le parti coinvolte collaborano per raggiungere maggiore benessere, permette di costruire nuove modalità relazionali e comunicative che favoriscono la crescita personale di ciascun membro.
Comprendere le origini psicologiche della sofferenza del paziente alla luce della sua storia personale e famigliare, restituisce, infatti, al paziente e alla sua famiglia una nuova capacità di affrontare le difficoltà in atto ed eventualmente costruire con noi, il progetto di un intervento più a lungo termine.
L’approccio teorico cui facciamo riferimento è quello sistemico-relazionale, ma con un occhio sempre attento alla personalità e al percorso evolutivo individuale.
Lavoriamo con le famiglie, mantenendo, dunque, una costante attenzione verso ogni membro, presente o assente, e un’alleanza terapeutica che gli permetta di sperimentare la seduta come un luogo sicuro e propizio ad uno scambio di crescita.
La consulenza familiare può essere utile quando è presente:
•Un disagio psicologico e/o comportamentale nel bambino: disturbo del sonno, dell’alimentazione, problematiche scolastiche, enuresi, nascita di un fratello/sorella, abuso e/o maltrattamento del minore…
•Un disagio psicologico e/o comportamentale nell’adolescente: disturbo del comportamento alimentare (per restrizione o abbuffata), uso di sostanze, devianze comportamentali, difficoltà relazionali, disturbi d’ansia, reazioni di rabbia sproporzionate e incontrollate…
•Presenza di problematiche nel genitore: depressione, dipendenze patologiche (da sostanze, internet, sport, gioco d’azzardo…), irrisolti con la famiglia d’origine…
•Famiglie adottive e affidatarie che affrontano particolari passaggi di crescita: la costruzione del legame di filiazione, scolarizzazione, adolescenza…
•Perdita significativa di un componente dovuto a malattia o a morte traumatica